Descrizione
Il Giardino della Vittoria con i suoi 35.000 mq di superficie è il polmone verde più ampio della città. E’ situato in pieno centro urbano ad un’altezza media di 552 m sul livello del mare, su suoli vulcanici molto fertili e profondi.
Verso la metà del 1800 Adrano era una fiorente cittadina e gli amministratori del tempo decisero di abbellire il centro costruendo un viale alberato “La passeggiata pubblica”.
Notizia sull’esistenza della pubblica passeggiata ci viene fornita dal Nicotra, così la descrive nella sua Storia dei Comuni di Sicilia del 1907:
“Bellissime strade adornano la città e fra esse primeggiano la via Garibaldi e l’ameno viale di S. Lucia, una piacevole passeggiata pubblica lunga m.300, ombreggiata da una tripla diritta fila di robinie, che forma due tunnel di verzura meravigliosi, e rimpetto la quale sorge il grandioso monastero benedettino”.
Verso il 1920 incominciò a nascere l’idea di creare nella zona di fronte al Monastero di Santa Lucia, allora detto “Piano delle Rose”, un Giardino Pubblico, idea che si concretizzò dopo la fine della prima guerra mondiale per onorare i 299 giovani caduti nel corso di tale guerra.
Nel 1925 il podestà Agatino Chiavaro decise di iniziare i lavori per creare il pubblico giardino e per il disegno delle aiuole, per la creazione delle zone destinate ai viali e infine per ubicare vasche, palco musicale e gabbie con animali, affidò l’incarico al pittore-disegnatore, autodidatta, Angelo Lauricella che si deve considerare il vero artefice ed ideatore del “Giardino della Vittoria” di Adrano. Fu commissionata all’artista Angelo La Naia, già affermato pittore e scultore, un’opera in bronzo per commemorare i caduti nella I Guerra Mondiale. Il monumento fu posto al centro della villa e il Giardino fu inaugurato nel 1926.
Il Giardino in una immagine degli anni ’20; è visibile sulla destra il Monumento ai Caduti poi spostato in piazza A. Diaz. Sul piazzale centrale si nota il palco per la musica e intorno le scritte e i disegni con le piante. Infine in primo piano il triplice viale della Pubblica passeggiata di Robinia pseudoacacia.
Sin dalla sua inaugurazione il Giardino divenne il salotto degli Adornesi, e fu visitato dagli abitanti dei centri vicini. In esso si svolgevano dei concerti musicali molto apprezzati, diretti dal maestro Barbabietola, che riuscivano ad attirare molti cittadini.
La guerra ha apportato numerosi danni ai giardini, causati non solo dai bombardamenti, ma pure dagli stessi cittadini che, per procurarsi il “tabacco” scavavano gli stipiti delle palme lasciando profonde cicatrici, ancora oggi visibili. Intanto negli anni dell’autarchia fascista era stato seminato persino il grano nelle aiuole ed asportata la cancellata di ferro, per offrirla alla patria.
Nel dopoguerra avvenne, seppure lentamente, la ripresa del giardino che ritornava all’antico splendore, aumentando sempre più le specie ornamentali presenti.
Ristrutturata più volte, la villa comunale conserva meravigliosi alberi secolari e numerosi elementi architettonici, quali vasche artistiche e scenografiche fontane e busti, scolpiti in marmo, raffiguranti insigni personalità adranite, quali Giuseppe Guzzardi (1845-1914) apprezzato pittore, Domenico Sanfilippo (1891-1976) fondatore del giornale “La Sicilia” e Carmelo Salanitro, (1894-1945) docente di Lettere, antifascista, ucciso a Mauthausen.
Contiene oltre alle sculture delle figure citate, il Cippo Lavico, il carrubo e l’ulivo, dal chiaro significato simbolico, in memoria dei Giudici Falcone e Borsellino e dei caduti della mafia.
Il Giardino della Vittoria è suddiviso in aiuole di varie dimensioni e forme geometriche, dove sono poste numerose specie vegetative. All’interno della villa si trova un’area gioco attrezzata, per le attività ricreative di numerosi bambini e un’area per le attività sportive.
Nel famoso e suggestivo “Viale delle Palme”, purtroppo, a causa dell’infestazione del punteruolo rosso, sono state divelte tutte le palme, ma grazie all’intervento dell’Amministrazione Comunale recentemente è stato inaugurato il nuovo “Viale delle Palme” del Giardino della Vittoria.
Si ringrazia Giovanni Liotta per la foto.