Don Antonino La Mela nacque in Adernò il 12 Dicembre 1899 da Nicolò e Concetta Garofalo.
Prima di entrare in seminario, frequentò l’Azione Cattolica del Rev. Giuseppe Carrà, nei locali di S. Francesco. Frequentò le scuole liceali del Seminario Arcivescovile di Catania, ma dovette interrompere gli studi a causa del servizio militare.
Durante il conflitto 1915/18, fu ferito al braccio da una granata austriaca e ricoverato in un ospedale torinese. Ebbe una medaglia al valore militare, dopo il servizio militare, fu riammesso nel Seminario di Catania e consacrato sacerdote il 26 Ottobre 1924.
Gli venne assegnata la Chiesa del Rosario da S. E. Cardinale Nava, il 2 Dicembre dello stesso anno.
Padre La Mela spese tutta la sua vita e le sue risorse fisiche, morali ed economiche, per la costruzione di oratori e di altri ambienti destinati per l’educazione cristiana dei fanciulli e dei giovani di diverse generazioni di studenti, operai e braccianti, senza distinzione di categorie sociali.
Vedendo aumentare sempre più il numero dei giovani seguaci, Padre La Mela in seguito realizzò quello che ulteriormente questa attività era stato sempre il suo sogno: “l’Oratorio-Associazione della Gioventù Cattolica-Sacro Cuore” inaugurato nell’Ottobre del 1925.
Una sola frase può racchiudere la vita di Padre La Mela: Apostolo della gioventù’, denominato dagli adraniti “Il Don Bosco di Adrano“.
Il movimento giovanile aveva la sede teorica alla Matrice, ma di fatto vagava tra questa e la Chiesa di S. Francesco.
Con l’avvento di Padre La Mela l’oratorio venne separato dall’azione cattolica e si stabilì a S. Francesco.
Col nuovo anno l’azione cattolica fu trasferita al Rosario dove richiamò anche l’oratorio, ma in breve tempo i locali si rivelarono troppo ristretti, visto che il numero dei giovani, cresceva sempre più.
Grazie all’interessamento di Padre Bascetta e del Prevosto Branchina, venne acquistato anche il vasto cortile sottostante alla Chiesa. Il Rosario diventò così la fucina della nuova generazione. Don Antonino
La Mela partecipò al 2° conflitto mondiale come cappellano militare.
Finita la 2° guerra mondiale, rientrò in Adrano l’8 Agosto 1943, trovando la Chiesa danneggiata e l’oratorio completamente distrutto dai bombardamenti. Nonostante ciò non si scoraggiò, bussando ad ogni porta per chiedere delle offerte ai cittadini e l’aiuto degli amministratori. Riuscì così a ricostruire l’oratorio. Tramite l’interessamento di Don Sturzo presso l’Assessorato alla Regione si rese possibile ultimare i lavori. Nacquero così i nuovi locali destinati per l’accoglienza delle associazioni religiose, per il doposcuola, l’asilo infantile e il cinema parrocchiale. Non mancò, persino, di ringraziare tutti attraverso la diffusione dell’opuscolo da lui scritto: “Casa del Fanciullo Maria SS. del Rosario”, nel quale parlava anche di tutta la sua attività educativa.
Sistemati i nuovi locali, l’Apostolo della Gioventù, rivolse la sua attenzione per l’acquisto di un locale di campagna da utilizzare per il periodo estivo. Bussò a tal proposito alla porta della nobildonna Angelina Sanfilippo in Ciancio, madre di Domenico, direttore de “La Sicilia”. Costei senza farsi pregare, donò un grosso apprezzamento di terreno presso Volta di Raspo contrada (Feliciosa) a quota 1200 e grazie all’intervento di “un’ingegnere vecchio rosariano” Nino Santangelo, si approntò il progetto per un “Ostello della gioventù”. Memorabili furono le passeggiate in campagna, sempre a piedi, con percorsi che alle volte raggiungevano i 15 Km. Solo il coraggio e la fede del Don Bosco adranita poteva osare tanto, recandosi con frotte di ragazzi, che spesso sfioravano il centinaio, verso la vallata del Simeto o sulle balze dell’Etna fino alla grotta degli archi, alla base del vulcano. Frequenti le gite in altri paesi e città della Sicilia e dell’ Italia meridionale fino a raggiungere Napoli e Roma.
Padre La Mela passò gli ultimi anni della sua vita ricoverato nel “Cenacolo Sacro Cuore” di Biancavilla, seduto su una sedia a rotelle, quasi paralizzato.
Morì due anni dopo, il 3 Settembre 1976, dove era stato ricoverato come povero, dopo aver fatto dono alla Casa del Fanciullo e all’Oratorio del Rosario, dei vestiti che indossava.
Il 21 Dicembre 1992, in riconoscimento della sua operosa ottività di educatore, in presenza del Provveditore agli Studi di Catania, del Vice-presidente della Provincia e di altre personalità, la scuola elementare del 2° Circolo Didattico di Adrano, fu intitolata “Don Antonino La Mela”, affinchè non si dimenticasse in avvenire, quanta gioventù è stata, da lui, civilmente educata.
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(Ricerche bibliografiche a cura del Settore Attività Culturali del Comune di Adrano)