La Chiesa di S. Pietro sorge nel XV sec. Ma si è incerti se esisteva già altrove o fosse riedificata. Infatti come si legge nel volume “Adrano nella storia: vicende e monumenti ” di S. Ronsisvalle -1995, si ha notizia della Chiesa nel rendiconto della collettoria della pontificia degli anni 1308 – 1310.
Allora forse si trattava della prima cappelletta del piccolo abitato medievale di Adernò.
S. Pietro fu il primo e per parecchi secoli l’unico Santo Patrono e protettore del paese di Adrano e la sua Chiesa diede e nome al più centrale e importante dei quartieri storici di Adrano.
Già nel 500 e per molto tempo fu “Chiesa Sacramentale e Filiale della Matrice”, nel 600 fu interamente rifatta e arricchita di un imponente campanile a causa del violento terremoto dell’11 gennaio 1693 sono andati distrutti gli altari un legno realizzati tra la fine del 500 e l’inizio del 600 dal famosio scultore Claudio Engitano. Nel sec. Successivo fu rivestita di pregevolo stucchi, bassorilievi e statue. Ristrutturata più volte nel passato, la Chiesa è stata ultimata nel XVIII sec. e godere del privilegio della fiera franca.
Anche la popolazione adranita partecipò a proprie spese alla ristrutturazione della Chiesa, e tra questi in particolare si distinsero Michele Grimaldi, Pasquale Nocita e soprattutto la baronessa Pisani-Ciancio. Essa fu una grande benefattrice per molte opere pie e lasciò per testamento un ricco patrimonio alla Chiesa di S. Pietro.
Al canonico Sac. Salvatore Alì (parroco della Chiesa omonima), va lode perchè seppe amministrare la Chiesa di S. Pietro, rinnovare l’abside e impreziosirla di sacri arredi. Anche il Sac. Antonio Ildebrando Santangelo (parroco dagli anni ’50 fino al 1992) ha saputo amministrare la Chiesa con zelo, valorizzandola ulteriolmente. Si prodigò nel fare opere di beneficenza e divulgò la parola di Dio tanto nella comunità parrocchiale quanto nella comunità nazionale e internazionale. Numerosi sono i suoi scritti di carattere teologico e non, diffusi in tutto il mondo.
Della vecchia struttura medievale non è rimasto nulla.
Prospetto
Architettonicamente oggi si può apprezzare soprattutto il suo portale, considerato uno dei più bei portali barocchi in pietra lavica, esso è costituito da una coppia di colonne sormontate da modanature che raccolgono l’ampia finestra superiore anch’essa in pietra lavica, elementi che costituiscono e caratterizzano il prospetto della Chiesa. Alla sua sinistra si erge la mole dell’alto campanile di m. 34,50. Il bellissimo campanile, il più monumentale della città, fu una delle poche strutture, assieme ai soffitti dei piani superiori del Castello, a crollare a causa del terremoto dell’11 gennaio 1693. Fu subito ricostruito come attesta la data “1734” incisa sulla trave che regge la campana. La campana cadde in linea diagonale e restò illesa. Essa ha un diametro di m 1,15 fusa il 25/01/1607. L’imponente campanile seicentesco è a pianta quadrangolare chiuso da merlature ed è coperto da una cuspide con decorazioni in ceramica, elementi di pregevole bellezza ed elegenza per l’ambiente circostante. Il prospetto si stacca alla sua destra per mezzo di una semplice parasta anch’essa in conci di pietra lavica, dall’edificio settecentesco “Palazzo Pisani-Ciancio”, residenza della nobildonna e benefattrice della Chiesa di S. Pietro.
L’interno
La Chiesa è a croce latina, in cui il transetto collega le cappelle poste ai lati. La volta della navata è a botte lunettata così come quella del transetto.
La cupola è di tipo ellittico, mentre le due cupole delle cappelle laterali sono volte a scifo.
All’interno si conservano preziose pitture e sculture.
Battesimo di Gesù sul fiume Giordano : – collocazione navata lato destro – Descrizione:
Le figure di Gesù e S. Giovanni Battista sono scolpite, come anche la colomba bianca dello Spirito Santo, su uno sfondo dipinto con colori tenui è rappresentata una visione paesaggistica del fiume Giordano.
S. Maria Alacoque con il Sacro Cuore : Descrizione: In un cielo molto limpido e chiaro si eleva la figura del Sacro Cuore avvolto da un candido mantello bianco. La Santa ai suoi piedi è in atteggiamento di preghiera, rapita dalla straordinaria apparizione di Gesù Cristo. In alto si notano due angioletti che portano una ghirlanda di fiorellini dai colori molto tenui.
Crocifissione o martirio di S. Andrea: l’opera attribuita alla scuola di Zoppo Da Gangi è collocata presso il primo altare a destra. La scena è dominata per intero dal martirio di S. Andrea, nella parte sinistra domina la presenza di un soldato a cavallo che tiene in mano una bandiera rossa, mentre nella parte destra del dipinto si distinguono due soldati e un nobile signore. Ai piedi della croce due umili devoti sono ritratti in ginocchio in un momento di massimo sconforto. Nella parte alta del dipinto due putti si distinguono tra nuvole minacciose.
Crocifisso con gli Angeli e le Anime del Purgatorio : l’opera realizzata intorno al 1960 con tecnica mista: scultura in legno con statue in cartapesta su affresco è stata attribuita al Colella o scuola di Lecce. – Descrizione – La scultura del Crocifisso si erge al centro dell’opera su uno sfondo molto scuro, simbolo del male e del peccato. Ai piedi del crocifisso vi sono alcune anime del purgatorio con due angeli ai lati e l’Addolorata al centro. L’immagine di queste anime è chiaramente simbolica. Gesù Cristo con la sua morte ha redento gli uomini e le anime del purgatorio potranno elevarsi al cielo dove troveranno la gloria di Dio.
S. Pietro, S. Paolo e Santa Petronilla : L’intero dipinto è dominato dalla presenza dei Santi: Pietro, Paolo e Petronilla, ritratti in primo piano. S. Pietro occupa la posizione centrale, mentre alla sua destra si trova S. Paolo e alla sua sinistra Santa Petronilla. S. Pietro tiene nella mano destra le chiavi, mentre S. Paolo tiene nella mano sinistra un libro e nella destra una lunga spada. Santa Petronilla stringe nella mano destra un crocifisso sul petto e nella sinistra un libro, la sua veste è molto elegante ed elaborata.
Liberazione di S. Pietro dal carcere : Affresco della volta – Descrizione – In questo affresco è raffigurato S. Pietro seduto con gli occhi chiusi e con le mani incatenate dietro le sbarre di una cella. Ai lati vi sono raffigurati due soldati che tengono in mano una lancia, un angelo viene a liberarlo. Si legge: “Surge velociter et sequere Me” (atti degli apostoli cap. XII)
S. Pietro che cammina sulle acque : Affresco della volta – Descrizione – In questo affresco è raffigurato S. Pietro che cammina sulle acque. Il Cristo è in posizione eretta e stringe la mano al Santo come a volerlo salvare dalle acque del mare. Il mare, lo sfondo e le vesti sono caratterizzati dalle gradazioni dei colori azzurro e grigio. Sullo sfondo vi è raffigurata una barca con altri discepoli. Si legge: “Modicae fidei quare dubitasti?” (Mt XVI) .
Al centro della cupola vi sono raffigurati i quattro evengelisti: Marco con il leone, Matteo con il bue, Luca essendo ispirato dall’angelo è rappresentato con un angelo, Giovanni è rappresentato con l’aquila, al centro vi è rappresentata una figura simbolo della sovranità del papa.
In essa aveva sede l’antichissima confraternita dei notai, avvocati e procuratori. All’interno della cappella si custodisce il Sepolcro della baronessa Antonia Pisani-Ciancio (1799). La baronessa Pisani-Ciancio fu una grande benefattrice per le sue molte opere pie, a lei si attribuiscono i contributi per tutti gli altari in marmo, le decorazioni in ceramica della guglia o cuspide del campanile, la spesa per il baldacchino ricamato in oro e l’acquisto della statua di Gesù che da le chiavi a S. Pietro. Si guadagnò meritatamente un posto di privilegio proprio nella cappella di S. Pietro, attigua alla sua stessa abitazione (Palazzo Pisani). La morte della baronessa, avvenuta nel 1779 chiude ad Adrano non solo un secolo ma un’epoca. Il suo monumento funebre in granito e marmo nella sua semplicità è un buon esempio di scultura neoclassica. Il busto a rilievo della baronessa effigiato in marmo bianco è incastonato in un medaglione ovale in marmo scuro.
Sempre nella cappella di S. Pietro nell’altare centrale spicca il bassorilievo del tabernacolo dove emerge Gesù che da le chiavi a S. Pietro, il tabernacolo realizzato in legno da Simone Ronsisvalle nel 1928. Simone Ronsisvalle nacque a S. Maria di Licodia il 28/10/1879, frequenta a Catania la bottega di uno sculture, per perfezionare la sua tecnica che aveva appreso da autodidatta. A 23 anni, torna a S. Maria di Licodia, sposandosi nel 1904 con Giuseppina Ronsisvalle da cui ebbe sei figli. Successivamente, con la famiglia si trasferì a Malta, poi in Tripolitana e anche in Tunisia. Subito dopo la prima guerra mondiale, venne ad abitare definitivamente in Adrano, dove aprì la sua bottega. La stima acquistata con i suoi lavori, realizzati per Adrano e Bronte, lo portarono a dirigere, nelle due città due scuole di disegno che furono molto frequentate. Morì ad adrano il 28/10/1960.
Di particolare pregio il gruppo scultorio di Gesù Cristo che da le chiavi a S. Pietro, scultura in argento cesellato e legno. L’opera interpreta l’affresco del Perugino che si trova nella Cappella Sistina del Vaticano.
Le teste di legno furono lavorate a Roma, le vesti di ambedue i personaggi sono d’argento, opera di fine settecento per munificenza della benemerita baronessa Antonia Pisani di Adernò. Il mezzo busto di S. Pietro collocato tra le due statue di Gesù e S. Pietro con la testa in argento ha nel petto un’insigne reliquia, la rotella cioè l’osso del ginocchio dell’apostolo Pietro. Questo busto è un lavoro che rimonta a due secoli prima del magnifico gruppo cioè nei primi del secolo XV. Secondo lo storico patrio prevosto Salvatore Petronio Russo nel suo libro “Illustrazione Storica Archeologica di Adernò” così scrive: che la insigne reliquia venne a noi dal sac. Antonino Cardillo di Adernò, il quale fu segretario dell’ Eminentissimo Cardinale Farnese, nipote del Papa Paolo III il cui pontificato durò dal 3 ottobre 1534 al 13 novembre 1549″ che ne fece dono alla Chiesa di S. Pietro.
Inoltre la cappella è impreziosita da tele ad olio e affreschi:
Il Martirio di S. Agata: Descrizione – La santa è raffigurata nel momento in cui la portano via per tagliarle il seno. La santa è circondata da guardie e curiosi che assistono alla scena. Un putto avvolto da un mantello scende dal cielo sopra una nuvola.
La Chiamata di Pietro , S. Pietro che paga i tributi e Il Pianto di S. Pietro in gallicantu sono attribuite a Zoppo da Gangi.
Sulla volta risaltano gli affreschi che narrano i punti salienti della vita del santo:
La chiamata di S. Pietro, Simon Mago con S. Pietro, Il miracolo di S. Pietro e La liberazione di S. Pietro dal carcere.