La Chiesa del SS. Salvatore è nota ad Adrano come chiesa del Collegio perché abitata nei secoli XVII e XVII da una comunità monacale.
La chiesa risalente al XIV secolo ha subito numerose ristrutturazioni. Le principali e attuali strutture architettoniche risalgono alla metà del ‘500, quando la chiesa fu ricostruita ad essa venne accorpato un elegante campanile; nel ‘700 si aggiunse una cupola su tamburo ottagonale.
Secondo alcuni manoscritti, esistevano, molto vicine, tre piccole Chiese: Santa Maria del Tindaro, del SS. Salvatore e la Cappella dei Santi Esercizi.
Nel 1748 i tre edifici furono affidati alla direzione dei Padri Gesuiti, che li ressero fino al 1772, anno in cui furono espulsi. Nel 1786 la parte riservata a Maria SS. Del Tindaro venne unificata alla chiesa del SS. Salvatore, mentre la casa dove abitavano i Gesuiti venne trasformata in orfanotrofio è venne istituito il “Collegio di Maria delle suore dell’ordine di San Corrado”, frequentato da novizie, suore e orfanelle. Nel 1905 avvenne la fusione del “Collegio di Maria” con il conservatorio delle Vergini della “chiesa di Gesù Maria” dando origine al conservatorio delle fanciulle.
Distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, il collegio passò in mano ai Salesiani che ne cedettero l’area a un cittadino privato il quale eresse un palazzo.
La facciata della Chiesa, in stile barocco, si presenta mancante del suo lato destro al quale era collegata la fabbrica del collegio; la superficie è ripartita in tre sezioni concave, delimitate da paraste realizzate ad intonaco, di cui la centrale è più ampia.
Le due sezioni laterali presentano al piano inferiore due nicchie destinate ad alloggiare due statue. Nella sezione centrale troviamo un portale lavico di stile rinascimentale con paraste e trabeazione decorata. Sovrastante troviamo una finestra con stipiti litici. All’interno delle paraste sta rinchiuso un grande arco sorretto da altre due paraste. Inoltre la facciata è ripartita in tre ordini: pian terreno, primo piano e frontone; eleganti cornicioni separano l’andamento ondulato del prospetto.
A lato della Chiesa ed in posizione arretrata si erge il campanile ripartito in tre ordini con cornicioni litici, finestre e una singolare e raffinata cuspide finale con ornamenti in rilievo di gran pregio. La Chiesa presenta una cupola con tamburo ottagonale e lati riquadrati, muniti di una finestra circolare per ogni lato.
L’interno della Chiesa, ad una sola navata, è a croce latina, conserva opere di pregevole fattura, altari in marmo ad intarsio, pitture ad olio e un crocifisso ligneo di particolare bellezza .
Durante alcuni lavori di restauro e di consolidamento all’interno e all’esterno della chiesa, eseguiti dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Catania sono stati trovati dei reperti che fanno pensare ad altre costruzioni risalenti a secoli precedenti ed esistenti nel luogo dove ora sorge la chiesa.
Sono venuti alla luce anelli di terracotta di età romana e frammenti di ceramiche pluricromate risalenti al medioevo, di cui alcuni documentano tecniche e colori di età islamica, normanna e normanno-sveva.
Durante questi lavori, nell’ala sinistra del transetto è venuto anche alla luce un grande affresco raffigurante nella parte centrale un grosso serpente avvolto in un tronco.