Angelo La Naia

Pittore- Scultore

 

Angelo La Naia nacque in Adrano  il 14 nov. 1884 da Antonino e Maria Rosa Costanzo. Appartenne ad una famiglia di umili origini.  Fin dalla giovane età dovette aiutare il padre, essendo il maggiore di tre fratelli  e pur praticando quotidianamente le faticose attività campestri, nella fanciullezza e nell’adolescenza, non trascurò di dedicarsi al disegno. Questa sua inclinazione, fu incoraggiata dal prete-pittore Nicolò Lauricella e dal più celebre pittore di Adrano, Giuseppe Guzzardi, di cui il La Naia si deve considerare suo discepolo. Con sacrifici personali, frequentò una locale scuola d’arte, istituita dal “Circolo Democratico – Barone Benedetto Guzzardi”. Dopo aver completato gli studi artistici ad Adrano, acquistando le tecniche basilari per la pittura a olio e ad affresco,  approfondì gli studi sulla plastica e sulla scultura, specie in bronzo e grazie alla scuola del pittore Giuseppe Guzzardi, il quale pur risiedendo a Firenze, spesso ritornava in Adrano dove aveva modo di apprezzare le qualità in campo artistico del discepolo. Il giovane Angelo La Naia, confortato da  tale giudizio, si trasferì a Firenze dove trovò ospitalità presso due sorelle orfane, con una delle quali, Emilia Bellati nacque un legame amoroso ed ella fu l’ispiratrice di tutte le opere d’arti che  il La Naia realizzò in Toscana. Solo due giorni prima della morte della Bellati cioè il 14 giugno 1968, il La Naia la sposa.
Si affermò presto nell’ambiente fiorentino, e fu incaricato docente di disegno all’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Seguirono numerose e  positive recensioni dei critici d’arte nonchè incarichi di prestigio, tra cui la direzione dei restauri all’edificio michelangiolesco della Biblioteca Laurenziana. Morì a Firenze il 16 giugno 1968 a 84 anni. Numerose sono le pitture, le sculture e gli affreschi  custoditi nelle chiese e in molte case private, sia in Adrano che in Toscana e nelle principali gallerie d’Italia,  essi documentano l’instancabile attività  di Angelo La Naia. Citiamo, il monumento funebre della madre Maria Rosa Costanzo e del cugino Neri Nicolò; il busto in bronzo di Giuseppe Guzzardi suo maestro, collocato nella villa comunale, il busto in bronzo del giovane tenente Alì, deposto accanto a quello del Guzzardi, il Monumento ai caduti nella guerra 1915/18 collocato oggi in piazza A. Diaz. Il La Naia fu anche ottimo ritrattista, un esempio sono i ritratti del  Circolo degli Operai, che ritraggono personaggi storici molto noti come: Giordano Bruno, Mario Rapisardi, Garibaldi, Vitt. Eman. II, Cavour e Mazzini. Onorò il nostro S. Nicolò Politi con un trittico, esternando così la profonda fede nel suo concittadino. Il “trittico” fu eseguito a Firenze fra il 1924 e il 1927, le cui tele raccontano  tre episodi della vita miracolosa di San Nicolò Politi, quali: “Apparizione dell’Angelo a Nicolò Politi”, “San Nicolò entra nella grotta dell’Aspicuddu” e “San Nicolò orante davanti alla grotta dell’Aspicuddu”. Purtroppo il trittico non è esposto integralmente in una sola chiesa, due delle tele sono collocate nell’absde della Chiesa Madre e una tela nella Chiesa di  S. Agostino. Da attenzionare anche la tela che si trova nella Chiesa del Rosario, “Apoteosi di Santa Teresa del Bambin Gesù, sempre dipinta a Firenze e inviata gratuitamente al Sac. Antonino La Mela.

 

Il Monumento ai caduti nella guerra 1915/18 collocato oggi in piazza A. Diaz è la più importante scultura del La Naia. Commissionatogli probabilmente dalle autorità locali, in un primo momento realizzò  il bozzetto su creta, poi eseguì l’opera, che venne collocata nella località ” Vigne di Corte” oggi Giardino della Vittoria nel 1925. Il monumento bronzeo, che poggia su una base piramidale, è composto da due fanti con elmetto in testa, nudi nel corpo, sorretti da una Nike alata con corona  e che sovrasta i due robusti militi, i quali fissano al suolo l’insegna classica di Roma con la scritta: S.P.Q.R. Il movimento plastico della massa bronzea, come anche le muscolose membra dei due fanti si rifanno ad uno stile classico. Grande interesse suscita la Vittoria Alata, che con le sue ali racchiude e corona la significante scultura. Nel 1974 il monumento bronzeo venne traslocato al centro di piazza Diaz.

 

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(Ricerche bibliografiche a cura del Settore Attività Culturali del Comune di Adrano)